mercoledì 29 giugno 2011

IT'S HOP TIME!

Quale gioia! Ecco che fra le foglie del nostro luppoletto sono comparse le prime infiorescenze! Ahimè, come passa il tempo: sembra solo ieri che i nostri due piccoletti arrivarono in un pacco dalla Germania, tutti mezzi morti ed appassiti! Dopo un lungo anno, le nostre fatiche (principalmente del buon Dildo) hanno portato i loro frutti.Pianta di luppolo con fiori 
Era circa maggio dell'anno scorso quando acquistammo due piantine dal sito della eickelmann: una della varietà Perle, un classico tedesco, l'altra della varietà Northern Brewer, comune nelle birre britanniche. Come detto, le loro condizioni risultarono abbastanza precarie, ma si ripresero velocemente con la messa in terra. Dildo si si prese cura di loro, tendendo un filo di nylon su cui avrebbero dovuto crescere in altezza ("fino ad oltre 8 metri")! Si vede che quell'anno non avevano tanta voglia di diventare grandi dato che non superarono il metro e ottanta. Con minore pretenzionsità, decise di farli crescere liberamente, lasciandoli arrampicare lungo la siepe del giardino. Funzionò. Quest'anno il piccolo luppoletto ha invaso la siepe ed è finalmente fiorito. Non fosse stato per Charly, il cane assassino di Massy Bimby che qualche settimana fa lo tranciò di netto con un mozzico, a quest'ora anche il povero Northern Brewer ci avrebbe regalato qualche gioia. Ora riposa in pace e ci guarda dal cielo...
Se anche voi voleste provare a coltivare il vostro luppolo, sul sito della eickelmann ne troverete diverse varietà a prezzi ragionevoli. L'unico consiglio è di aspettare fino a marzo dell'anno prossimo, quando le piantine potranno sopportare meglio lo stress del viaggio.
Noi, invece, non abbiamo che da attendere fino a fine agosto-inzio settembre, quando i fiori saranno pronti per la raccolta! Dopo averli fatti seccare saranno pronti a finire in pentola!
Birra degli Amici: solo luppoli italiani!




venerdì 17 giugno 2011

Corso per degustatori di birra


Per permettervi di affinare le vostre papille gustative, vi segnaliamo il corso organizzato dall' Associazione Degustatori Birra. Si terrà a Roma nel periodo autunnale, si comporrà di 14 lezioni della durata di due ore e mezza ciascuna e, previo superamento della prova finale, prevederà il rilascio di un attestato da "degustatore". 
Chi fosse interessato può visionare il programma e le informazioni relative all'iscrizione cliccando sui nostri link!

domenica 12 giugno 2011

Mastro Titta

Via del Porto Fluviale 5 - Roma

Ci piace: la pizza
Non ci piace: l'attesa
Da provare: la Sc
hlenkerla



A rischio di beccarci qualche sberla da Giorgione, il celebre titolare del locale, recensiamo oggi il Mastro Titta, storico locale del quartiere Ostiense. Munitevi di torcia o candela perchè entrando al Mastro Titta sarete avvolti dall'oscurità.

Il locale è su due piani, il primo piuttosto stretto con il banco delle spine ben in vista all'ingresso (si fa per dire, date le tenebre in cui galleggia) ed il secondo più vasto e spazioso, affianco alle cucine. L'arredamento in legno è un po' vecchiotto e scomodo ma tutto sommato accettabile.Grande scelta di birre alla spina anche se non tutte quelle indicate sul menu sono disponibili a causa della rotazione stagionale. Vi consigliamo di chiedere informazioni al personale, ma attenzione a formulare bene la domanda: le cameriere possono essere alquanto suscettibili!

Discreta l'offerta di birre belghe, più interessanti quelle dalla Germania. Da rilevare la presenza della Schlenkerla, una birra affumicata tedesca dall'inconfondibile ed intenso aroma di speck. Noi assaggiamo la HTB Heller Bock, birra bavarese da 6,8°. Media gradazione, massima beverinità. Alessietto, invece, in vena di esagerazioni, ordina una Aventinus da 1 litro e 8° alcolici. Attesa un po' lunga ma giustificata dalla perfetta tecnica di spillatura e dal meraviglioso cappello di schiuma con il quale ci vengono servite le birre.

La vera ragione della nostra visita al Mastro Titta, in realtà, è stata la cucina. Ottima la pizza, disponibile in un'ampia varietà di opzioni, non male neanche le patatine fritte. Solito tempo d'attesa ma soddisfazione assicurata.

Attiviamo le nostre pupille da gatto e ci apprestiamo a riemergere in superfice. 
Prezzi nella norma, buona birra, ottima pizza. Non vi venisse in mente di fare il "vento": Giorgione fa la guardia all'uscita e..vi tiene d'occhio!!


Pagella (da 0 a 10)
Birra: 3/3,5
Servizio: 2/3
Cucina: 1/1,5
Ambiente: 1/2

Totale: 7



sabato 4 giugno 2011

Blind Pig

Via Gino Capponi 45 - Roma
www.blindpig.it


Ci piace: le otto spine
Non ci piace: il divano in simil-pelle
Da provare: Pvk


"E' venerdì sera, venerdì sera degli Amici", recitava una nota canzone, ed anche se ieri all'appello ne mancava qualcheduno, ci si è mossi ugualmente per consacrare la serata alla nostra beneamata birra. Destinazione Blind Pig, giovane birreria della Capitale in zona Furio Camillo.

La zona non è delle migliori, alquanto defilata rispetto ai luoghi tradizionali della movida romana, ed anche il locale è difficilmente riconoscibile dall'esterno.Entrando, invece, si rimane piacevolmente colpiti dal bancone, in grado di sfoggiare ben otto spine, tutte di birra rigorosamente artigianale. L'atmosfera è molto informale: spazi ristretti, arredamento semplice, musica a basso volume. Lo stile, incentrato sui locali clandestini dell'America proibizionista, fa ampio uso di legno non trattato, sia ai tavoli che al bancone. Un po' fuori luogo il divano in fondo in simil-pelle nera.

Per quanto riguarda la birra non si ha che l'imbarazzo della scelta. Ottima selezione dei più diversi generi, dall'Italia e dall'estero: blanche, belgian ale, ipa, porter e altre. Inutile dilungarmi troppo sull'offerta: le spine sono a rotazione e troverete birre differenti in ogni stagione. Il servizio è al banco.

Per l'occasione optiamo per due birre del birrificio toscano L'Olmaia: La 9 e la Pvk, un'ambrata fortemente luppolata ed una blanche pulita, secca, con un finale di arancia amara. Per questa "serata volante" saltiamo a piè pari la cucina ed accompagnamo il tutto con un pacchetto di patatine non convenzionali al sale marino e pepe nero. Poco dopo, fra le solite lamentele lavorative del Secco, siamo di nuovo in macchina di ritorno verso casa.

Un giudizio finale? Ottima scelta di birre, migliorabile l'ambiente e l'arredamento. Una birreria perfetta per una veloce toccata e fuga.  Un locale "volante" per una serata "volante".

Pagella
Birra: 3,5/3,5
Servizio: 1,5/3
Cucina: 0,5/1,5
Ambiente: 1/2
Totale: 6,5

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