giovedì 29 dicembre 2011

Devil's Chair


Via Tripolitania 190 - Roma
www.devilschairpubroma.it


Ci piace: l' atmosfera
Non ci piace: il parcheggio 
Da provare: Birra del mese

Il Devil's Chair è un tranquillo pub in Zona Quartiere Africano, a due passi da Viale Libia e dalla "Sedia del Diavolo", un antico rudere di epoca romana da cui prende il nome.
Automobilisticamente parlando, la zona è un po' disagiata a causa della cronica carenza di parcheggi. Infilate la macchina nel primo buco disponibile o in uno dei parcheggi a pagamento lì attorno.

Il locale è ampio e accogliente, arredato con tavoli e panche in legno. L'atmosfera è da pub di periferia, calma e tranquilla, ma tutto sommato gradevole e curata. Ampia presenza di coppiette e giovincelli (pischelletti imberbi). 

Ci accomodiamo e siamo subito serviti da una simpatica e graziosa cameriera che potrebbe tranquillamente essere inserita fra gli elementi di nostro gradimento del Devil's. La sua collega ci guarda invece un po' schifata (vai a capire perchè) quando ordiniamo tre Eggenberg Samichlaus, una birra austriaca da 14°, prodotta soltanto a Dicembre e maturata 10 mesi. Mai sentita, insolita, eppure gradevole. Dolce, liquorosa, forse un po' stucchevole, ma ideale, come consigliato dalla ditta, come dopocena o accompagnamento per dessert.

Il Devil's tiene molto alla qualità artigianale delle proprie birre ma, eccezion fatta per le linee a rotazione, l'offerta delle spine fisse non è probabilmente la migliore in circolazione. Vi troviamo: Warsteiner, Jacob Weiss e HB Strong Bock. Fermo restando il nostro consiglio di scegliere sempre la spina rispetto alla bottiglia, segnaliamo la presenza di birre artigianali bretoni in bottiglia come Sainte Colombe, Mor Braz e Tri Martolod.

Classica cucina da pub, panini, patatine fritte e snack. Sinceramente, provati dalle luculliane cene natalizie, non ci prestiamo neanche troppa attenzione. Disobbediamo alla casa madre e accompagnamo le nostra Samichlaus con una porzione, un po' misera, di patatine fritte. Prezzi nella media, totale 18 euro. Scambiamo quattro chiacchere nell'atmosfera rilassante del Devil's e ce ne.. andiamo al diavolo!

Pagella
Birra: 2,5/3,5
Servizio: 2,5/3
Cucina: 0,5/1,5
Ambiente 1/2
Totale: 6,5

domenica 25 dicembre 2011

Birra Natalizia

Assieme ai regali (pochi a dire il vero in questo periodo di crisi), anche quest'anno Babbo Natale ha depositato sotto l'albero un mare di birre. Sono le birre natalizie che puntualmente invadono le nostre birrerie durante il periodo di dicembre. Consoliamoci allora in questo fosco momento con una buona birra. Ma a cosa andiamo incontro ordinando una birra natalizia? Che cosa sono esattamente?

Innanzitutto, non esiste uno specifico e definito "stile natalizio". Con questo termine s'intende, solitamente, una birra tosta, corposa e speziata. Una definizione abbastanza esauriente la ritroviamo all'interno della guida del Beer Judge Certification Program. La birra in stile natalizio si caratterizza per uno spiccato accento speziato. Pepe, noce moscata, cannella, chiodi di garofano, zenzero, ogni spezia è ben accetta! Proprio per questa ragione, la birra natalizia solitamente induce i birrari a scatenare la propria fantasia. 

Il sapore del malto è decisamente predominante, a scapito degli aromi da luppolo. Al gusto possono essere presenti anche sentori di frutta come scorza d'agrumi, uva passa, prugne oppure di miele e caramello. Il colore varia dall'ambrato fino allo scuro intenso, mentre la schiuma è densa e persistente. Il grado alcoolico può infine variare dai 5° fino ai 13° di esemplari estremi.

Ecco alcune delle più celebri birre natalizie:
  • Bush de Noël - 12°, Brasserie Dubuisson
  • N'ice Chouffe - 10°, Brasserie d'Achouffe
  • Père Noël - 7°, Birrificio De Ranke
  • Very Bad Elf - 7,5°, Birrificio Ridgeway
  • Val-Dieu Bière de Noël - 7°, Brasserie de l'Abbaye du Val Dieu

Per tutti gli homebrewers che volessero cimentarsi nella produzione di una birra natalizia, la base di malto da cui partire è quella di un Pils o di un Pale, con l'aggiunta di malti Caramel e/o torrefatti. Sbizzarritevi con le spezie e gli aromi. Per ricercare ricette o idee consultate la sezione Link Birrai.

A questo punto non ci resta che salutarvi e augurare a tutti un..."Buon Natale allo Zenzero"!


sabato 17 dicembre 2011

Gli Amici si presentano: Alessietto

Dunque. Se ho capito bene, mi si accusa di iniziare in continuazione nuove rubriche che non proseguo poi con la dovuta cura. Orbene, cerchiamo subito di rimediare riprendendo la presentazione dei componenti il gruppo degli Amici, questi fantastici, simpatici, sclerotici, altamente erotici Mastri Birrai!
Oggi vi parliamo di Alessietto detto "Ciondolo".
Perchè mai Ciondolo, potrebbe chiedersi qualcuno? Le versioni sono discordanti, lasciamo quindi a voi il gusto dell'immaginazione. D'altra parte, potreste chiamarlo anche Lessietto, Alesie, Ciondolino o, semplicemente, Maiale.
Naso di legno cuore di stagno, Alessietto è il tutto fare del gruppo: possiede una tasca magica da cui estrae pentole, bombole e fornelloni (dove li prenderà chissà!), intrattiente relazioni con fornitori e compratori, dirige il lavoro, svolge i lavori di fatica ("voi siete la mente ed io lo schiavo" usa dire) ed ultimamente effettua anche le consegne. E' infatti appena entrato nella grande famiglia di Poste Italiane! Se abitate in zona potrebbe comparire sulla vostra porta da un momento all'altro. Donne, se sentite suonare due volte... attenzione a voi!

martedì 13 dicembre 2011

La vera storia del Magico Frigo degli Amici (parte 1)

Disporre di un frigorifero o di un pozzetto in cui far maturare la birra e conservarla per i periodi futuri è una fra le più grandi aspirazioni di un mastro birraio. Anche gli Amici, dopo aver capito che i 40° del garage del Dildo non erano propriamente adatti alla conservazione della bevanda, decisero che era giunto il loro momento.
Si informarono su Portaportese, il giornale, per chi non fosse di Roma, degli annunci da mercatino. In effetti, le offerte non mancavano. Chi voleva liberarsi di un vecchio frigorifero era disposto a farlo anche per cifre modeste, attorno ai 30-40 euro.
Qualcuno però sembrava essere più lesto di tutti e quattro gli Amici messi insieme, cosicchè i pezzi risultavano sempre già venduti. 

mercoledì 7 dicembre 2011

Lapsutinna

Il bancone con le spine ed un bruttazzo
E' sufficiente della buona birra a fare un buon locale? C'è chi dice no e noi, caro Blasco, concordiamo.
Dispiace dover malignare su un locale che ha allietato molte delle nostre serate e di cui per tanto tempo siamo stati affezionati clienti, ma... "quando ce vuo', ce vuo'!"
Parliamo del Lapsutinna, un vero e proprio TEMPIO per gli amanti della birra artigianale a Roma. Uno dei pochi locali in cui è possibile gustare la Val Dieu Gran Cru, spillata secondo il volere dell'Altissimo e conservata come fosse il Santo Graal. Un locale dove si possono gustare delle ottime patatine fritte artigianali, dove le birre ruotano con regolarità senza penalizzare mai la qualità. Perchè, direte voi, ce l'abbiamo tanto con questo locale allora?? Perchè al Lapsutinna vi sentirete un numero, una macchina da consumo. Siedi, bevi, paga e...fuor de ball! 
Niente di strano, potrebbe pensare qualcheduno, un pub non è un ristorante. Siamo d'accordo. Prima di giudicare, però, leggete quanto ci è capitato.

sabato 3 dicembre 2011

La maturazione: te la devi proprio scorda'

Birra degli Amici Dubbel
Quanti birrai sulla nostra strada ci hanno guidato, consigliato, aiutato, facendoci diventare quello che siamo! Uno, in particolare, ha segnato la nostra storia. 
Non ricordiamo il suo nome. Così come era arrivato, scomparve, d'un tratto, in un alone di mistero. Ci lasciò in dono il ricordo dei suoi lunghi capelli di cartapesta, il sapore delle sue birre specialissime e, soprattutto, la sua saggezza.
"Te la devi proprio scordà", era il suo motto. "La birra, una volta che l'hai fatta, te la devi proprio scordà!" Usava scordarsela così a lungo che quando gli veniva lo sghiribizzo di assaggiarla, ci trovava i topi affogati.
Maestro, perdonaci se non siamo capaci di seguire i tuoi insegnamenti! Ancora oggi, trascorse neanche due settimane dall'imbottigliamento, non riusciamo a resistere alla tentazione di assaggiare la nostra birra. E questo non è sempre bene.

Il Secco è il sempre il primo ad assaggiarla. Non fai nemmeno in tempo a versartela nel bicchiere che lui ha già vuotato il suo e sta scuotendo la testa sconsolato. Inizia ad inveire contro la birra, contro il lievito, contro la ricetta. Poi viene fatto calmare ed anche gli altri possono assaggiare: "Secco, non è così male".
Lui la riassaggia, se ne versa un altro bicchiere e finisce col dire che è sicuramente la birra più buona che sia mai stata prodotta.
A quel punto interviene Alessietto, il quale afferma che sì, è buona, ma si può sempre migliorare, magari introducendo qualche magico ingrediente: chessò... castagne, cardamomo, liquirizia, lamponi, banane! Così, mentre Dildo, assumendo i panni della Svizzera, tenta di fare da paciere fra le parti, iniziano le interminabili ed inconcludenti discussioni degli Amici.

 
Che volete farci, siamo fatti così! E' solo allora che ci tornano in mente gli insegnamenti del nostro savio maestro e pensiamo a quanto aveva ragione... Certe volte la birra te la devi proprio scordare. Inutile azzardare giudizi a due settimane dalla fermentazione. La birra ha bisogno di essere lasciata in pace a maturare, preferibilmente in un luogo bello fresco. Ha bisogno di attenuare i suoi aromi più spigolosi, di chiarificarsi, di ripulirsi.
 
Dopo aver soddisfatto la nostra curiosità (chi l'ha detto che è femmina??), abbiamo quindi inaugurato Frighello, il nuovo frigo degli Amici, e depositato al suo interno la partita di birre. La lasceremo maturare al fresco per qualche mese, per gustarla appieno con il nuovo anno. Ora si che possiamo scordarcela!

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